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Tipologia

Mosaici

Materiale

Materiale lapideo

Dimensioni

lungh. 570 cm; largh. 240

Epoca

Età imperiale

Cronologia

fine III- metà del IV secolo d.C.

Provenienza

Domus di Oceano

Sede espositiva

Spazio museale delle Domus

Inventario

Mosaico con Oceano

Il mosaico raffigura, all’interno di una doppia cornice con girali di vite interrotti da due kantharoi (vaso per bere vino) e motivo a treccia, una scena marina dominata dalla presenza di Oceano di cui è rappresentato il grande volto al centro, frontale, con spesse sopracciglia e grandi occhi incantatori. Il dio è dotato di lunga capigliatura e barba dalla terminazione della quale prendono vita due delfini (oggi solo uno è conservato).

Affiancavano Oceano, su entrambi i lati, due Amorini a cavallo di delfini, che stringono nelle mani le redini e un tridente, impegnati in una caccia ittica in un mare affollato di pesci, molluschi e crostacei. Lo sguardo sidereo di Oceano insieme al volto di Medusa e quello doppio del Sileno, raffigurati nel mosaico che decorava il corridoio d’accesso all’ambiente, avevano una probabile funzione apotropaica, allontanando il malocchio e l’invidia del visitatore.   

Il tessellato ricopriva il pavimento di un grande vano rettangolare coperto, contiguo al peristilio, di grande visibilità all’interno di una importante e vasta domus che ebbe varie fasi costruttive a partire dal I secolo d.C. La realizzazione del mosaico risale al IV secolo d.C. e all’inizio del secolo seguente il mosaico fu danneggiato, forse intenzionalmente per il significato pagano dell’immagine: sulle vestigia della casa verrà eretta la Basilica cristiana.

La ricchezza e varietà cromatica dei materiali usati per le tessere - marmo, pietre, paste vitree - e l’abilità nell’esecuzione fanno pensare che a realizzarlo furono maestranze specializzate e di alto livello artistico, probabilmente nord africane. La preparazione (rudus) era costituita da malta con grossi ciottoli, cocciopesto, frammenti di intonaco. 

Il mosaico, dopo lo scavo degli anni 1987-91, è stato asportato, rimontato su due supporti e collocato lungo il percorso di visita per permetterne una migliore conservazione e valorizzazione.


Bibliografia I. Vay, I mosaici della domus tardoantica di Oceano sottostante la cattedrale di Luni, in Atti del III colloquio AISCOM 1995, a cura di F. Guidobaldi, A. Guiglia Guidobaldi, Bordighera 1996, pp. 25-38.


Scopri la storia della città di Luna


La colonia romana di Luna che ha avuto una vita lunga più di mille anni. I Romani iniziano ad occupare il territorio su cui sorge la città agli inizi del II sec. a.C. per istituire una testa di ponte in vista della conquista della Spagna. Nel 177 a.C. duemila cittadini romani partecipano alla fondazione della colonia di Luna patrocinata dai triumviri M. Emilio Lepido, P. Elio Tuberone e Gn. Sicinio; a ciascun colono sono assegnati 13 ettari in un’area compresa indicativamente tra il fiume Magra e l’attuale Comune di Pietrasanta.