Necropoli
Necropoli

Delle necropoli lunensi, poste lungo le strade di accesso alla città, oggi sono visibili solo i resti di un mausoleo ubicato nelle vicinanze dell’Anfiteatro e quelli di altri monumenti che sorgono immediatamente al di fuori del lato ovest dell’abitato (presso l’attuale via di Provasco). 


Risulta indagata con criteri scientifici solo una porzione di un’area sepolcrale, ubicata in località Botrignolo, nel suburbio occidentale. La necropoli ha restituito il basamento di un monumento funerario, sepolture ad incinerazione databili dal I al II secolo d.C., tombe ad inumazione più recenti (prive di corredo), e, in posizione marginale, un ustrinum per la cremazione dei cadaveri.

 

Terme e strutture tardoantiche


Dopo il sisma della fine del IV secolo d.C., la fascia nord-est dell’area capitolina venne occupata da diversi ambienti, riconducibili alla domus dei mosaici nella sua ultima fase abitativa.

In tale periodo viene realizzata una peschiera: una grande vasca rivestita in cocciopesto, occupata al centro da una struttura esagonale a cunicoli voltati.

Lungo il muro perimetrale meridionale si allineano diverse nicchie, intervallate da anfore, prive del collo, infisse orizzontalmente nella muratura per favorire la riproduzione delle specie ittiche allevate. 

Allo stesso complesso si riferiscono anche i resti di un impianto termale: un ambiente pavimentato in marmo con vasca absidata e un vano riscaldato, di cui restano le suspensurae.

Alla Domus dei mosaici è riconducibile anche un'area delimitata da murature le cui fondazioni sono realizzate con grandi frammenti scultorei e architettonici recuperati dagli edifici pubblici in rovina.


Scopri la storia della città di luna

La colonia romana di Luna ha avuto una vita lunga più di mille anni. I Romani iniziano ad occupare il territorio su cui sorge la città agli inizi del II sec. a.C. per istituire una testa di ponte in vista della conquista della Spagna. Nel 177 a.C. duemila cittadini romani partecipano alla fondazione della colonia di Luna patrocinata dai triumviri M. Emilio Lepido, P. Elio Tuberone e Gn. Sicinio; a ciascun colono sono assegnati 13 ettari in un’area compresa indicativamente tra il fiume Magra e l’attuale Comune di Pietrasanta.