Domus dei mosaici
Domus dei mosaici

La lettura della Domus è resa difficoltosa dalla presenza della viabilità moderna che la attraversa gli ambienti.


Costruita in Età tardo Repubblicana, questa residenza signorile venne ristrutturata più volte e rimane in uso fino al periodo tardoantico.


Al di sopra delle murature più antiche venne edificata la domus del I secolo a.C., di cui è stato recuperato un pavimento in battuto di cocciopesto con decorazione a losanghe in tessere bianche. 
A partire dalla fine del III/inizi del IV secolo d.C. la dimora si arricchì di un cortile porticato con pozzo e vasca fontana. Nel vano che immette nell’ala meridionale, non ancora scavata, è posato un mosaico che raffigura Dioniso e presenta agli angoli i busti delle Stagioni. Nell’ambulacro settentrionale si conserva un altro mosaico con un corteo danzante e nella fascia superiore un cesto pieno di fiori, circondato da uccelli. Nel cubiculum (camera da letto) del dominus infine è emerso un mosaico in cui Ercole presenta ai suoi piedi una fiera abbattuta.


Nel V secolo uno degli ambienti del lato orientale venne decorato con un mosaico raffigurante il Circo Massimo di Roma: benché lacunoso, il pavimento ci consente di vedere la raffigurazione più completa di una delle costruzioni più famose del mondo romano. Il mosaico è esposto nella sezione dedicata alle domus. Forse in questa stessa fase si aggiunge ai locali della domus un complesso termale, che invase gli spazi in passato pertinenti all’area del tempio capitolino. 

 


Scopri la storia della città di luna

La colonia romana di Luna ha avuto una vita lunga più di mille anni. I Romani iniziano ad occupare il territorio su cui sorge la città agli inizi del II sec. a.C. per istituire una testa di ponte in vista della conquista della Spagna. Nel 177 a.C. duemila cittadini romani partecipano alla fondazione della colonia di Luna patrocinata dai triumviri M. Emilio Lepido, P. Elio Tuberone e Gn. Sicinio; a ciascun colono sono assegnati 13 ettari in un’area compresa indicativamente tra il fiume Magra e l’attuale Comune di Pietrasanta.