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La scultura, in marmo lunense, è stata rinvenuta durante gli scavi Promis del 1837 vicino alla fontana che circonda il Capitolium ed è databile alla metà del I secolo d.C.
La statua raffigura un personaggio togato con il braccio destro probabilmente teso in avanti. Il sinistro, piegato, doveva tenere il volumen come in genere questo tipo di statue.
La toga era in tempi remoti l’unico indumento indifferentemente indossato da uomini e donne, come testimonia Varrone (I secolo d.C.), ma già in età repubblicana era avvenuta la differenziazione dei ruoli, quando la toga diventa abbigliamento esclusivamente maschile e addirittura simbolo nazionale e distintivo del cittadino romano.
Il modello più antico è la toga restricta, cioè corta, mentre il tipo classico, come in questo caso, è la toga fusa, dove la lunghezza raggiunge tre volte l’altezza di un uomo dando origine ad elaborati drappeggi. Oltre alla toga bianca, detta pura o virilis, esistevano anche la toga picta, riservata al console durante il trionfo, e la praetexta ornata da una striscia purpurea lungo la parte rettilinea.