Plane | Position | Flip |
|
||
|
||
|
Show planes | Show edges |
La scultura, in marmo lunense, è stata rinvenuta durante gli scavi Promis del 1837 vicino alla fontana che circonda il Capitolium; ed è databile alla prima metà del I secolo d.C. (età tiberiano-claudia).
Si tratta di un personaggio femminile che regge, con il braccio sinistro, una doppia cornucopia traboccante di frutti e pampini. La scultura si ispira alle rappresentazioni della dea Fortuna di età classica riprese quando i personaggi femminili della casa imperiale si fanno ritrarre in veste di dee o personificazioni.
La statua, infatti, era predisposta per l’inserimento di una testa-ritratto lavorata a parte, come ben indica l’incavo del collo preparato per accoglierla, secondo un uso proprio dell’età romana. In questo caso si può pensare ad una principessa della famiglia imperiale giulio-claudia.
L’abbigliamento della figura si compone di stola e della palla, al cui capo è applicata una mappina. La stola è un indumento derivato dal chitone greco, una veste ampia e pieghettata con maniche chiuse lungo la parte esterna del braccio da una serie di piccoli fermagli. La palla era il lungo drappo che copriva il capo, scendeva sulle spalle e, raccolto lungo il fianco come un mantello, avvolgeva completamente la figura. Era costume delle donne uscire sempre con il capo coperto dalla palla a simboleggiare la pudicizia e la rispettabilità. Dall’orlo della stola escono le punte dei piedi nudi calzati entro sandali (soleae) dall’alta suola.