STATUA MASCHILE CAPITE VELATO










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La scultura, in marmo lunense, è stata rinvenuta durante gli scavi condotti tra il 1975 e il 1978 vicino alla fontana che circonda il Capitolium ed è databile alla metà del I secolo d.C.

La statua rappresenta un personaggio vestito con la toga fusa che nella porzione del corpo rimastaci avvolge completamente la figura includendo il capo, secondo l’iconografia del pontefice con il capo coperto (velato capite). Il braccio destro doveva essere proteso in avanti e forse tendere una patera quale strumento sacrificale, mentre la mano sinistra reggeva probabilmente il volumen.

Questo modello di statua risale alle figure dei rilievi dell’Ara Pacis, ma l’esempio più significativo è l’Augusto Pontefice della via Labicana, rappresentazione di Augusto dopo la morte che si diffonde soprattutto in età tardo augustea e tiberiana. L’ampia diffusione dei ritratti celebrativi in veste pontificale si inserisce nella propaganda dell’innovativo programma politico e religioso intrapreso dal princeps.

In assenza di elementi iconografici, non si può escludere l’attribuzione della statua ad un personaggio della casa giulio-claudia, se non allo stesso Augusto, considerando la presenza a Luni di più cicli statuari a lui dedicati; tuttavia, dopo la diffusione dei ritratti con lo schema iconografico del sacrificante, il modello del togato con gli attributi sacerdotali e la velatio capitis divenne un vero status symbol ambìto dalle figure di rilievo della società, per imitare lo stile - dall’abbigliamento all’acconciatura - della famiglia imperiale.

Direzione Regionale Musei Liguria
Museo Nazionale e zona archeologica di Luni
DICCA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale